
Bioenergetica e biosistemica per il benessere del corpo e della mente
“L’emozione è come un fiume: se è secco siamo nel deserto; se è sovrabbondante anneghiamo”.
La bioenergetica è una terapia psicocorporea. Si basa sull’assunto che, in ogni organismo vitale, l’energia fluisce in modo naturale, ma può subire dei blocchi, che è necessario risolvere per tornare alla situazione ideale. Attraverso il massaggio, la respirazione e altre pratiche, i blocchi causati dalle tensioni muscolari vengono progressivamente risolti: l’approccio bioenergetico e biosistemico contribuisce quindi al benessere del corpo e della mente. Vediamo in che modo, partendo dall’importanza del contatto e approfondendo anche l’approccio biosistemico.
L’importanza del contatto nella bioenergetica
Eva Reich, figlia di Wilhelm Reich, ha portato in tutto il mondo temi di grande attualità come i bisogni biologici del contatto bioenergetico e l’importanza della non separazione di madre e neonato al momento della nascita. Attraverso il contatto risanante, infatti, vi è la possibilità di superare traumi prenatali. Si viene a creare, così, il Massaggio Bioenergetico Dolce, un delicato strumento per aiutare i neonati e le donne in gravidanza per sciogliere tensioni intrappolate nel corpo.
Il contatto con l’altro e il contatto con noi stessi attraverso l’altro sono i concetti chiave per entrare in un’ottica di relazione con il prossimo. È dal contatto che scaturisce un’energia vitale, rigenerante, e al medesimo tempo emergono i vissuti antichi e profondi dell’individuo.
L’approccio biosistemico: il corpo e le sensazioni corporee
Il modello Biosistemico invece può essere spiegato e compreso attraverso le due componenti principali. “Bio” fa riferimento al nostro corpo, alla sua dinamicità, alla sua vitalità e alle sue oscillazioni tra il sistema “simpatico” e quello “parasimpatico”. Questa alternanza deve essere sempre in equilibrio e compiersi in modo continuativo e sincronico. In caso contrario, infatti, l’individuo va incontro a disagi psicologici interni che nella realtà di oggi purtroppo sono molto diffusi.
La parola “sistemica”, invece, si rifà alla Teoria dei Sistemi. I sistemi, nel nostro caso, sono le sensazioni corporee, le emozioni e gli aspetti cognitivi, che devono collaborare tra loro per un buon funzionamento dell’organismo. Dobbiamo poi tenere sempre in conto che ogni individuo vive e interagisce in un contesto sociale, con cui deve necessariamente relazionarsi. Pertanto, affinché ci sia un buon “equilibrio”, questa dimensione, ovvero questo sistema dato da sensazioni, emozioni, cognizioni, deve essere pienamente integrato con la nostra vita.
Le pratiche per risolvere i problemi emotivi
È evidente da questo approccio che una qualsiasi persona con un problema emotivo ha bisogno di un intervento sia a livello cognitivo, che a livello corporeo. Il corpo lancia infatti dei segnali emotivi che devono essere ascoltati e accostati alla vita mentale e cognitiva della persona.
La biosistemica si avvale di varie tecniche, tra cui l’empatia corporea, l’ascolto profondo e l’esercizio delle dita esploranti. L’empatia corporea consiste nel creare una sintonizzazione tra due persone attraverso il rispecchiamento dell’altro nei gesti, nel portamento, nelle espressioni non verbali e nel ritmo e tono della voce. L’ascolto profondo crea un rapporto intimo tra counselor e cliente. L’ascoltatore accoglie le emozioni difficili senza soffocarle e senza esprimere un suggerimento o un’ interpretazione. In questo modo, entrambi riescono a esplorare le sofferenze e a far emergere allo stesso tempo le capacità positive presenti in ognuno di noi.
Dita esploranti: in cosa consiste questo esercizio?
L’esercizio delle dita esploranti è una delle tecniche più interessanti. Si riempie un cartone con riso, lenticchie e piselli. Le persone che compongono il gruppo vi introdurranno dentro una mano cercando, in principio, solo di assaporare il piacere prodotto dal frugare nel mucchio di chicchi. I vari componenti del gruppo devono poi mettersi alla ricerca delle dita altrui: si tasta, si cerca, si esplora con le dita, finché ciascuno non abbia capito e riconosciuto a chi appartenga la mano che ha afferrato. Alla fine della sessione, il counselor chiederà ai presenti un momento di raccoglimento, qualche minuto per ascoltarsi e per contattare come si sentono nel profondo. Questa è una pratica utile al gruppo per riconciliarsi in caso di conflitti, ma anche per calmarsi ed entrare così in uno stato di benessere generale e condiviso. In biosistemica vi sono molte altre pratiche simili e l’esercizio delle dita esploranti può essere utilizzato anche in preparazione ad altre pratiche, Biosistemiche e non.
Da molti anni, sostengo e conduco lezioni individuali o in gruppo, Classi di Bioenergetica.
La durata delle lezioni è di un’ora o un’ora e mezza. Le sessioni possono svolgersi settimanalmente o mensilmente.
Il counseling consiste in sedute individuali di 50 minuti, un aiuto-sostegno basato sul dialogo e alcuni esercizi di bioenergetica.
Per saperne di più o sperimentare queste pratiche puoi contattarmi all’indirizzo costanza19@libero.it