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Sette storie per l’anima. Parole come rimedi

Trama

In luoghi, tempi e culture diverse, da sempre la parola riveste un ruolo molto importante, talvolta “curativo”. La medicina indù prevede la meditazione su una storia o frase al fine di superare disturbi emotivi e attribuisce un valore alla ripetizione rituale di parole e di sillabe. Presso gli indiani d’America i racconti servono ad “allargare la mente”, mentre nel contesto culturale occidentale la parola è un dono di Dio agli uomini. La forza della parola che sempre è del tutto spiegabile con la ragione: si tratta di una specie di “magia lucida” che si irradia in chi legge. Sette Storie per l’Anima è una sorta di “ricettario di rimedi”, una raccolta di racconti suddivisi secondo i giorni della settimana. Le storie e le parole, se lette giorno dopo giorno seguendo l’ordine e le pratiche collegate, vogliono aiutare ad avviare un processo di trasformazione e di cura.

Autrice: Costanza Savini
Illustrazioni:
Lolita Timofeeva – “L’albero della vita” 
Editore:
Edizioni Il Ciliegio
Edizione in inglese: Seven Stories for the soul
Traduzione: C. Mackenzie
Anno di pubblicazione: 2014
Acquistabile su: IBS
Ebook: disponibile su Amazon
disponibile su IBS
Categoria:
Mente e corpo

Recensioni

Ogni giorno che passa aumenta la consapevolezza che l’essere umano è un insieme inscindibile di corpo e mente: non basta, cioè, curare il corpo o pezzi del corpo per costruire una cura di sè. Continua su Amica dei Libri.

Kio si fermò nella grande radura, in prossimità della profonda grotta da cui uscivano e entravano in gran numero di strani uomini dalla pelle color della terra, probabilmente i discendenti dei cacciatori di daini bianchi, alla ricerca dei funghi verdeazzurri e dei loro effetti allucinogeni… Nella piazza del villaggio, in ricordo del passato, la gigantesca statua del daino bianco. Continua su Mangialibri.com.

Il mondo è malato e gli esseri umani non si sentono affatto bene.
Siamo in era antibiotica, retrovirale, nucleare, sicuramente la salute è aumentata e si è ampliata la durata della vita, ma permane, generalizzato, un senso di malessere e di malattia profondo. – Ruggero Sintoni

 

Ho ricevuto il primo racconto di Costanza Savini, La maledizione del daino bianco, in aprile, quando giornali e televisioni ogni giorno parlavano di un episodio inimmaginabile, impensabile, avvenuto in un ospedale di Roma: gemelli in gestazione avevano un DNA che non aveva alcuna relazione con il DNA di madre e padre. – Giulia Niccolai

Costanza Savini

 

Sono Costanza Savini S, mi occupo di Scrittura & Bioenergetica.


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